venerdì 15 aprile 2011

Gravi illegalità ieri in Campidoglio

foto di paula de jesus

Ieri pomeriggio, solo dopo il quarto appello, e solo grazie alla presenza dell’opposizione che ha garantito il numero legale, con appena 35 consiglieri presenti su 60, si sono aperti i lavori dell’Assemblea Capitolina, che avevano al primo punto dell’ordine dei lavori il Regolamento Speciale del Decentramento Amministrativo nel XIII Municipio e al quinto l'Accordo di Programma concernente il "Progetto di ampliamento del Porto di Roma".

Denunciamo il comportamento tenuto dal presidente del consiglio, M. Pomarici, che in una seduta pubblica ha impedito che i cittadini dell'Idroscalo di Ostia, liberi e non riuniti in associazione, tra cui membri del direttivo della Comunità Foce del Tevere, potessero assistere ai lavori dell’aula, come da regolamento comunale. Solo dopo l'intervento di una pattuglia dei Carabinieri e dei consiglieri del PD presenti in aula, i liberi cittadini, alle ore 18:45, dunque 4 ore dopo l'inizio della seduta, sono stati ammessi. Il fatto è gravissimo in quanto non solo l'aula è rimasta semi vuota fino alla fine dei lavori, ma soprattutto perché, in forma discriminatoria, il presidente Pomarici ha consentito invece ad altri abitanti dell’Idroscalo, evidentemente raccomandati, di entrare liberamente. Ringraziamo il personale del Comune di Roma e la Polizia Municipale in servizio per l'opera di convincimento esercitata nei confronti di Pomarici, rivelatasi purtroppo vana davanti alla illegalità applicata. Non è stata nemmeno l’unica, perché abbiamo visto consiglieri del PDL fare i pianisti durante le votazioni e il minisindaco Vizzani dare indicazioni di voto come se fosse Commodo nell’arena dei gladiatori. Per altro, alla ripresa dei lavori alle 23.45 non si è raggiunto il numero legale a causa delle numerosissime defezioni nei banchi del PDL, a dimostrazione che i primi a non voler il decentramento sono proprio quelli della maggioranza.

lunedì 11 aprile 2011

Disservizi poste nel XIII Municipio


Mancano i postini e le bollette non vengono recapitate.

Negli ultimi mesi la corrispondenza postale viene recapitata con notevole ritardo e a singhiozzo. Le bollette delle utenze, se arrivano vengono consegnate quando sono già scaduti i tempi di pagamento e quindi i cittadini sono costretti a pagare la relativa mora, rischiando anche il distacco della fornitura di gas, luce e telefono. Diversi i reclami a Poste Italiane. La causa del disservizio sembra essere imputabile al continuo ricambio dei porta-lettere, assunti con contratti a termine di 3 mesi non rinnovati. Ricordiamo che la liberalizzazione del mercato impone di erogare un servizio di qualità, cosa che manca da troppo tempo nel nostro Municipio. Secondo la carta della qualità di Poste Italiane, emanata con DM del 26 febbraio 2004, non avendo rispettato l’obiettivo di qualità di consegnare almeno in 5 giorni (più quello di spedizione) la posta ordinaria si prefigura il reato di interruzione di pubblico servizio essenziale alla vita di relazione dei cittadini.

In particolare da inizio anno il recapito della corrispondenza all’Idroscalo di Ostia ha assunto un carattere di sempre maggiore irregolarità: consegne effettuate una o due volte la settimana di posta vecchia di almeno 15 giorni, bollette scadute, inviti per date trascorse, risposta, sconti non più validi, abbonamenti settimanali consegnati ogni 3 settimane e addirittura raccomandate ferme da 2 mesi al centro di smistamento di Fiumicino. Il problema riguarda però tutto il XIII Municipio. Ad una anziana è stato tolto l’allaccio telefonico per non aver ricevuto la bolletta. Dopo il danno la beffa: il sollecito di pagamento che avvisava della possibile interruzione in caso di mancato pagamento è arrivato a linea staccata. Stiamo raccogliendo tutte le lamentele per inoltrare un esposto alla Procura di Roma e denunceremo i singoli direttori degli uffici postali delle aree oggetto del disservizio se non verrà risolto quanto prima il problema da parte di Poste Italiane.