mercoledì 30 marzo 2011

Azzerata la Protezione Civile, il Tevere si draga solo per gli yacht


"Sono in corso le procedure di consegna delle aree demaniali marittime da parte della Capitaneria di Porto di Roma". Questa, dopo più di 4 mesi, la risposta dell'Assessore Regionale all'Ambiente, Mattei, all'interrogazione urgente del Consigliere C. Lucherini (PD) sui lavori della scogliera a mare per la messa in sicurezza dell'Idroscalo di Ostia. Quindi, dopo la denuncia nei confronti del Sindaco Alemanno, per non aver ancora realizzato la difesa a fiume come richiesto dall'ordinanza n.43 del 17 febbraio 2010, e dopo l'impegno preso dall'Assessore ai LL.PP. del XIII Municipio, A. Olive, per evitare gli allagamenti da acque meteoriche dovute al Porto di Ostia, l'abitato dell'Idroscalo attende ancora il dragaggio della foce del Tevere. L'insabbiamento della foce, in concomitanza di forti venti da maestrale e piena del fiume, crea infatti un pericolo di esondazione del Tevere nei mesi invernali, insabbiamento di cui nessuno sembra ricordarsi se non quando il livello del fiume alla foce diventa così basso da impedire l'uscita dei natanti. Far navigare le barche a vela è dunque più importante che garantire l'incolumità dei residenti dell'Idroscalo.
L'ARDIS (Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo) non è però la sola che non interviene con regolarità ad effettuare il dragaggio del fiume, ma anche la Protezione Civile. Infatti l'Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri (OPCM) n.3734 del 16 gennaio 2009 prevedeva di ripristinare con urgenza la pulizia, la bonifica, la funzionalità idraulica dell'alveo e delle aree di competenza fluviale, nel tratto del Tevere compreso tra Castel Giubileo e la foce per la sua messa in sicurezza. Per raggiungere lo scopo era addirittura prevista la rimozione e delocalizzazione di insediamenti abusivi e precari, galleggianti, natanti o imbarcazioni non autorizzate con tanto di finanziamenti. Dopo 2 anni nulla è stato fatto, ma il 28 gennaio 2011 (con OPCM n.3920) è stato deciso di prorogare al 31 dicembre 2011 il termine per completare le opere previste e mai realizzate. Solo che un mese dopo, colpo di scena: con l’OPCM n. 3925 del 23 febbraio 2011 è stata abrogata tale proroga, lasciando il Tevere nello stato di completo abbandono iniziale, mentre nello stesso giorno il Sindaco Alemanno, agli Stati Generali, dichiarava che il “recupero del Tevere è asse vitale della Città”. Dunque, mentre il Sindaco non si interessa della incolumità degli abitanti dell’Idroscalo, il 25 marzo è stato varato il motoryacht planante di 35 metri Canados 116, del cantiere navale confinante con l'abitato dell'Idroscalo, che ha chiesto e ottenuto l'autorizzazione ad eseguire lavori di dragaggio dei fondali dello specchio acqueo antistante l’area in concessione al cantiere (ordinanza N.018/2011T della Capitaneria di Porto di Roma). Ci domandiamo se siano stati spesi soldi pubblici. Sarebbe davvero il colmo.

giovedì 24 marzo 2011

Vizzani mistifica le strage delle Fosse Ardeatine


"La democrazia è fondata sui ricordi e la storia porta insegnamento. Anche da errori clamorosi come quello delle Fosse Ardeatine". Queste le parole di Giacomo Vizzani, Presidente del XIII Municipio, in occasione della commemorazione dei martiri delle Fosse Ardeatine. 74 secondi per mistificare la storia: il 24 marzo 1944 non fu un errore quando Herbert Kappler, comandante della Gestapo di Roma, fece fucilare 335 italiani, ma una volontà precisa di violare i diritti dell'uomo. Non potevamo aspettarci altro da chi, poco più di un mese fa, ha partecipato alla fiaccolata organizzata da CasaPound in ricordo delle foibe. Le torture di Via Tasso, i rastrellamenti del Ghetto e del Quadraro, il massacro delle Fosse Ardeatine facevano parte di un disegno ben preciso contro i diversi fronti della Resistenza romana. Le Fosse Ardeatine non sono state un 'errore', ma l'errore lo ha commesso Vizzani nel suo ruolo istituzionale. Hanno fatto bene i cittadini democratici a girargli le spalle, in Piazza Capelvenere ad Acilia nel secondo appuntamento previsto dal cerimoniale, al momento del suo discorso. Vizzani a questo punto se n’è andato, senza proferire il discorso, mentre i cittadini cantavano'Bella Ciao'.

domenica 6 marzo 2011

Idroscalo di Ostia, interrogazione al Sindaco Alemanno


Segnalazione al consigliere comunale del PD Dario Nanni che presenterà un' interrogazione al Sindaco di Roma e agli Uffici competenti sui costi finora sostenuti per l’emergenza abitativa delle famiglie dell'Idroscalo di Ostia sgomberate il 23 Febbraio 2010.
Dalle informazioni in possesso risulta che i costi dell'operazione all'Idroscalo sono stati sostanzialmente due: l'attività di sgombero e demolizione, con relativo smaltimento dell'eternit e alloggiamento in container dei beni presenti nella case abbattute, e le spese per i residence. Un totale di quasi 4 milioni di euro.
La prima voce si può stimare in circa 3 milioni di euro, compreso il costo del personale impiegato nello sgombero (540 vigili urbani più altri 300 uomini delle forze dell'ordine). Il costo include anche l'appalto alla ditta per le demolizioni, lo smaltimento dei materiali e l'affitto di un terreno privato per il deposito dei container.

I 26 nuclei familiari sono alloggiati nei residence da oltre un anno, per un costo totale di 873.600 euro. I residence dove risultano alloggiate le famiglie dell'Idroscalo di Ostia sono il “New Esquilino Srl” in via di Valle Porcina e il "Borgo del Poggio" in via di Fioranello 186. Mediamente, il taglio degli appartamenti nei residence è di circa 55 mq, per singolo nucleo familiare. Il costo mensile del Comune di Roma per assistere una singola famiglia, risulta essere di 2.800 euro, sostanzialmente versato a fondo perduto. Il costo si compone di tre voci: il contratto di locazione, i servizi e le utenze. Nel primo caso si tratta del contratto di locazione con il quale il proprietario del residence cede al Comune di Roma l’immobile (circa 1.500 euro). I servizi sono invece quelli necessari a garantire la funzionalità dell'immobile, come per esempio la manutenzione ordinaria e pulizia di tutte le parti comuni, corredo di ogni unità abitativa di un mobile cucina con lavello e piastra elettrica, vigilanza e guardiania 24 ore su 24 (circa 1.000 euro). Le utenze sono invece i costi ordinari di acqua, luce e gas (altri 300 euro).

E' scandaloso che tutti questi soldi siano stati spesi per non trovare una soluzione al problema dell’Idroscalo di Ostia, mentre agli Stati Generali si sono prospettati nuovi scenari con costi che si attestano a 15 milioni di euro.

giovedì 3 marzo 2011

diffida all'amministrazione per il ripristino delle condizioni di utilizzo di Via dell'Idroscalo

foto di paula de jesus

Inviato un fax di diffida all’ U.O.T. del XIII Municipio e il Gruppo XIII della Polizia Municipale, competenti per territorio, affinché intraprendano ogni necessaria azione per ripristinare le condizioni di utilizzo della strada pubblica di Via dell’Idroscalo nel tratto tra Via Carlo Avegno e Piazza dei Piroscafi. Da due giorni infatti le condizioni della strada sono proibitive per i mezzi pubblici e di primo soccorso a causa delle forti piogge abbattutesi sul litorale romano nelle ultime 48 ore. A peggiorare la situazione la mancanza di apposite caditoie per lo smaltimento delle acque piovane. I cittadini residenti all’Idroscalo di Ostia segnalano forti problematiche per l'impossibilità di recarsi al lavoro, di portare i bambini a scuola, di assistere le persone anziane, di utilizzare i propri automezzi, segregati di fatto per la negligenza della pubblica amministrazione. E’ intollerabile il reiterato comportamento dell’amministrazione a cui è ben nota la situazione, causata principalmente dalla presenza del muro in cemento armato del porto turistico di Ostia e della Lipu. La situazione in cui versa Via dell’Idroscalo si configura perseguibile penalmente per interruzione di un servizio pubblico e di quelli di pubblica necessità (artt. 331 e 340 c.p.). Si chiede dunque che venga intrapresa con urgenza ogni necessaria azione per ripristinare le condizioni di utilizzo della strada pubblica di Via dell’Idroscalo per motivi di sicurezza pubblica fino ad oggi completamente trascurati. 5 milioni di euro spesi in somma urgenza per le strade del XIII Municipio, non collaudate e senza gara pubblica, e questi sono i risultati. Siamo certe che Via A. Magno, dove abita il presidente Vizzani, non ha di questi problemi.