mercoledì 27 marzo 2013

Manifestazione pacifica di protesta per la Scuola Capo d'Armi

Si è svolta oggi la manifestazione pacifica di protesta presso l'Ist. Comprensivo "Mar Rosso" di Via Capo delle Armi per denunciare le condizioni di degrado in cui versa la scuola, anche dopo gli ultimi atti vandalici verificatisi all'interno dello stesso.

L'iniziativa, molto partecipata, promossa nei giorni scorsi dai genitori, il corpo docente e il Consiglio d'Istituto (LINK), ha visto la presenza anche delle istituzioni municipali, Antonio Caliendo (Vice Presidente della Commissione Scuola) e Ornella Bergamini (vice presidente Consiglio Municipale), e di operatori sociali impegnati sul territorio, oltre che di rappresentanti di Comitati di Quartiere. E' stata l'occasione anche per fare un sopralluogo con le autorità e i funzionari della Polizia di Stato che hanno potuto constatare il degrado nel quale versa la scuola e valutare le possibili soluzioni e gli intereventi più urgenti.

Foto e video degli interventi













da OstiaTV


TG Canale10 (27 MARZO 2013 1PT) - notizia di apertura  LINK 



Scuola ostaggio dei vandali distrutte anche le telecamere (Il Messaggero - Ed. Ostia)

CAPO LE ARMI
Palloncini colorati contro il degrado, contro gli atti vandalici e contro una scuola pubblica che l’amministrazione non riesce a proteggere. La manifestazione allegra e pacifica si è svolta ieri in via Capo delle Armi. Hanno partecipato tanti genitori. Madri e padri dei bimbi che frequentano l’istituto comprensivo Mar Rosso. Uno dei plessi più bersagliati dagli “spaccatutto”. Negli ultimi mesi hanno persino distrutto le telecamere che erano state istallate per proteggere l’edificio.
«Hanno rotto quello che era possibile rompere - afferma Milena Nari, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Mar Rosso - Imbrattano i muri, staccano i pali dell’illuminazione, prendono a sassate le vetrate, danneggiano muretti e telecamere. Una volta ho anche fermato una signora che portava il suo cane a fare i bisogni nel cortile dove giocano i bambini. Ci distruggono la scuola sotto gli occhi e noi invece vorremmo proteggerla. Ci proviamo tutti i giorni». La scuola Mar Rosso sorge in un territorio di confine. Una sorta di trincea dove finiscono i palazzi e dove iniziano le baraccopoli della pineta. Fra l’una e le altre c’è solo una recinzione rotta. «In giardino - dice - assistiamo a un passaggio continuo di adulti che provengono dalla pineta. Non è possibile che ciò accada in uno spazio dedicato ai bambini». E’ stata proprio la preside ieri ad indicare un’idea che potrebbe essere una soluzione. «All’interno del cortile - dice - c’è un casale. Lo si potrebbe sistemare e assegnare ad una coppia che potrebbe viverci gratuitamente in cambio di una sorveglianza della scuola. Basterebbe poco. Risolveremmo il nostro problema e nel contempo quello di una famiglia in emergenza abitativa».
Ieri mattina in via Capo delle Armi c’erano oltre ai genitori anche molti sostenitori della protesta. La coreografia organizzata da mamme e papà fra palloncini, cartelli scritti con i pennarelli colorati e nastrini sembrava richiamare l’attenzione sui bambini. I reali protagonisti di questi spazi. Un promemoria che diventa più chiaro negli slogan dei cartelli dove si legge: «Scuola? Istruzione? E sicurezza». E poi ancora: «Diamo un futuro alla scuola pubblica». «Una scuola - dichiara Manuela Fuso, uno dei genitori che ha organizzato la manifestazione - non può essere protetta da una recinzione che cade a pezzi. E’ una situazione inaccettabile. I bimbi assistono regolarmente a scene come quelle delle persone che passano nei buchi o che la scavalcano».
LA BATTAGLIA
«Pochi giorni fa - racconta Monica Carbone, rappresentante della classe III B - proprio qui hanno istallato le barriere antirumore per la Roma-Lido. Non ne avvertivamo nessun’esigenza. Abbiamo bisogno di una semplice recinzione e nessuno provvede a sistemarla. Una cosa è certa: la preside sta combattendo una battaglia importante e per la quale non possiamo e non dobbiamo lasciarla sola». Questa educatrice coraggiosa e ambiziosa che ieri al megafono ricordava l’importanza di far parte di una società civile ha ricevuto dimostrazioni di solidarietà da molte parti del territorio.«Siamo qui per dare un supporto - dice Stefania Galimberti del consiglio d’Istituto Mar dei Caraibi - perché la scuola è un diritto di tutti e va preservato. Anche noi stiamo affrontando i nostri problemi. In questo momento quelli dell’inclusione scolastica e delle barriere architettoniche».
I PROGETTI
«Ci sono una serie di progetti - dice Filippo Lange, candidato alle primarie del Pd - che potrebbero essere ripresi a partire da questa scuola. Uno di questi è il Piedibus per far arrivare i bambini a scuola a piedi e non con le macchine che intasano questo tratto di strada. Il casale all’interno potrebbe esser invece utilizzato per il progetto Versus dedicato all’infanzia e all’adolescenza».

venerdì 22 marzo 2013

Sfollati Kursaal: prosegue la disinformazione

Si continua con la falsa informazione. Questa volta è il consigliere municipale Angelo Paletta (UDC). Nell'articolo del Ilfaroonline (link) afferma che gli sfollati dell'hotel Kursaal sono sgomberati dell'Idroscalo. Ancora una volta siamo costretti a chiedere la rettifica e invitare le redazioni a non scrivere cose non corrispondenti al vero.

Comunicato Stampa - La Comunità Foce del Tevere e Manuela Fuso, in riferimento alle 13 famiglie che si sono accampate in segno di protesta, perché sprovviste di un alloggio, sotto il Palazzo del Governatorato al Lido di Ostia, dopo che sono state allontanate dall'Hotel Kursaal dove abitavano da quasi due anni, precisa che: tra gli occupanti dell’Hotel Kursaal che da 21 giorni stanno protestando sotto la sede del Municipio Roma XIII, su 13 famiglie solo 1 proviene dall’Idroscalo di Ostia. Inoltre, è stato intervistato e fotografato un residente dell’Idroscalo di Ostia che attualmente vive ancora all’Idroscalo presso la sua abitazione e dunque non è uno sfollato. Infine, l’unica famiglia dell’Idroscalo di Ostia su 13 ospitate all’Hotel Kursaal era lì per ragioni che non hanno nulla a che vedere con lo sgombero e le demolizioni delle 35 case avvenute grazie ad una illegittima ordinanza di protezione civile del Sindaco Gianni Alemanno eseguita il 23 febbraio 2010. Questa famiglia è stata sgomberata precedentemente a quella data.
Preghiamo dunque le redazioni di non diffondere false e/o tendenziose informazioni che gettano discredito sulla nostra Comunità.

lunedì 18 marzo 2013

Canale10 e la cattiva informazione

Ancora una volta un comportamento scorretto da parte di Canale 10 nei riguardi dei Cittadini dell'Idroscalo. Sono tre anni infatti che combattiamo per restituire dignità al nostro quartiere, oltre che per salvarlo dalla speculazione, comunicando sempre a tutte le redazioni, compresa quella di Canale10, le nostre iniziative, eventi o manifestazioni e le attività di denuncia ed informazione. Combattiamo per dare un volto nuovo a questo lembo di terra, ma purtroppo assistiamo sempre all'indifferenza totale da parte loro, trovandoci invece notizie spesso false e/o inesatte. Chi fà il giornalista dovrebbe attenersi ai fatti e verificare le fonti se vuole fare informazione vera.
Bene ha dunque fatto la Comunità Foce del Tevere ad inviare un fax di richiesta di rettifica (v. (LINK) sul caso delle 13 famiglie sfollate dall'hotel Kursaal al pezzo andato in onda venerdì scorso. Per altro il giorno successivo, sabato 16 marzo, nuovo servizio di Canale10 sull'Idroscalo, in cui si parla in modo inopportuno di waterfront, Idroscalo di Ostia, insediamenti abusivi, discariche e generici (forse fantomatici) cittadini residenti (min 0.28 della seconda parte del TG (LINK).
L'area nelle riprese video non è quella dell'abitato dell'Idroscalo bensì quella recintata di Tor San Michele di fronte alla LIPU. In quell'area non ci sono mai stati accampamenti abusivi e non c'entra niente il progetto del parco fluviale del waterfront, che riguarda l'abitato dell'Idroscalo di Ostia, con quell'area.

domenica 17 marzo 2013

Waterfront: è nostro e ce lo ricompriamo

Giornata intensa quella di ieri sul fronte della battaglia sul waterfront di Roma.  Si è tenuta infatti la conferenza stampa del tavolo partecipato in cui non solo sono state messi in evidenza i gravi errori contenuti nei documenti dell'amministrazione alemanno in termini di standard urbanistici, ma sono state anche lanciate diverse proposte tra cui quella shock dell'azionariato popolare (vedi LINK). A seguire l'evento di David Sassoli, candidato alle primarie del centro sinistra per la poltrona di Sindaco di Roma, che proprio da Ostia ha iniziato il suo viaggio nei quartieri della Capitale (vedi LINK). E' stata l'occasione per informare Sassoli sull'importante percorso che stiamo portando avanti con il tavolo partecipato del waterfront e il destino del mare di Roma ed in particolare dell'Idroscalo di Ostia.
Non siamo più disposti ad accettare decisioni dall'alto sul nostro Municipio. Vogliamo essere Capitale nelle decisioni. Nel video le immagini del mio intervento e le dichiarazioni di Sassoli.

venerdì 8 marzo 2013

Ostia, Vizzani non garantisce la mobilità del territorio

"Vizzani boccia, senza ascotarla, l'unica proposta di mobilità per il XIII Municipio proposta dai cittadini in 5 anni del suo mandato. Un municipio dove in 5 anni non è stata fatta un'opera pubblica, dove è bloccato il Ponte della Scafa, dove si promettono le complanari della Colombo senza sapere come si trovano i soldi, dove si cerca di istituire 4.500 parcheggi a pagamento d'estate sul lungomare eliminando tutti quelli gratuiti, dove si organizza l'evento per 100mila Harley Davidson a ridosso dell'Idroscalo di Ostia, dove la buca più piccola potrebbe diventare la tana di un elefante, dove si parla di sottopassi che attraversano corsi d'acqua, dove la Roma-Lido cade a pezzi per l'incuria dei servizi a carico dell'ATAC. Vizzani non ha rispetto per i cittadini ed ignora le regole di partecipazione che non sono solo quelle istituzionali ma che prevedono anche quelle civiche" - dichiara Manuela Fuso, dell'Idroscalo di Ostia.
"E' stato portato in Municipio dopo 7 mesi un documento frutto di decine e decine di associazioni e comitati, come il nostro, a cui ha partecipato anche il Presidente della Consulta dei Comitati di Quartiere, organo voluto da Vizzani. Non si può entrare in aula all'ultimo minuto solo per votare contro un documento che non si è neppure letto e non motivare la scelta. Questa non è democrazia, questa non è partecipazione" - afferma Franca Vannini, portavoce della Comunità Foce del Tevere - "Per altro, le dichiarazioni del Presidente Vizzani sono false. 'Il tentativo di alzare la voce per ostacolare i lavori dell'aula' che dichiara in un comunicato stampa non è vera. Nessuno ha ostacolato i lavori dell'aula e i 'toni esasperati' si sono avuti a conclusione della votazione a seguito di un atto gravissimo di un consigliere del PDL nei confronti di una cittadina, comportamento non redarguito né dalla presidente del Consiglio, Adriana Vartolo, né dal Presidente Vizzani. I cittadini non hanno affatto urlato durante tutto il consiglio e sono stati civili, corretti e democratici. Il Presidente di questo Municipio - conclude Vannini - aveva il 'dovere della responsabilità e il compito di difendere le scelte dei cittadini' tutti, anche noi dell'Idroscalo, quelli più pesantemente toccati dalle scelte scellerate di questa amministrazione"

Comunicato Stampa